Vita da gambler: storia e palmares di Daniel Negreanu

Dai primi esperimenti al biliardo all’infatuazione per le carte, dai fallimenti di Las Vegas all’Olimpo della Poker Hall of Fame. Questa è la storia di “Kid Poker”, al secolo Daniel Negreanu, capace di riscrivere la storia del gioco e cambiare per sempre lo star system del gioco d’azzardo professionistico.
Pietro Romeo, Author at imiglioricasinoonline.net Scritto da: Pietro Romeo

Pubblicato il: 8.03.2024

carte poker negreanu

Le origini della passione per il poker

Nei primissimi anni ’90 si aggira per le strade di Toronto un ragazzino poco più che adolescente destinato a diventare un mito. Si chiama Daniel e adora il biliardo, in particolar modo lo snooker, che pratica giorno e notte nelle sale da gioco della sua città. Sogna un futuro da campione, Daniel. Si chiede di cosa perché ancora non lo sa, ma è certo che il suo futuro sarà da numero uno.

La risposta alla domanda arriva quando si siede per la prima volta in un tavolo da poker, appena 16enne. È a quel punto che il suo innato agonismo incontra il mondo dei numeri, della statistica, delle probabilità. Nasce un amore vero che, conclusi gli studi scolastici, diventa un’occupazione full-time. Il suo nome comincia a girare in città tra i circoli di poker sportivo: è già un vincente, ma allo stesso tempo è ancora tanto giovane.

Dalle sfide con i dilettanti a Las Vegas: le tappe della gavetta

Nei primi anni della sua attività Daniel Negreanu gira tavoli e tavoli low-stakes, sbancando sale da gioco, associazioni di biliardo e anche il più piccolo retrobottega in cui si pratica il poker. Sono vincite di importo modesto, ma il gambler pensa già al futuro e le mette da parte perché ha un sogno: arrivare dritto alla “Sin City”.

Gli servono in totale 5 anni per raccogliere il bankroll necessario a partire in direzione Las Vegas. Ne ha 21 quando mette piede per la prima volta sulla “Strip”. L’impatto con la capitale mondiale del gioco d’azzardo non è dei più felici: Daniel perde il suo bankroll per ben due volte consecutive in due viaggi differenti, ed è costretto ogni volta a tornare a Toronto per ricominciare daccapo.

I primi successi che valgono oro

Che abbia fatto tesoro dei suoi iniziali fallimenti lo dimostra quando molti anni dopo, già mito del poker, offre i suoi consigli ai giovani talenti del tappeto verde. – “Non dimenticate mai di divertirvi e non abbiate fretta. Iniziate con small stake e aumentate le scommesse solo quando vi sentite pronti. Il tavolo da poker è come un videogame, bisogna andare cauti da un livello a quello successivo, senza fare salti” – dice.

Il primo successo personale di Negreanu arriva nel 1997, anno in cui si aggiudica però soltanto un riconoscimento come miglior giocatore del torneo al “Foxwoods World Poker Finals”. Non è cosa da poco, ma Daniel non si accontenta e tocca il cielo con un dito appena pochi mesi dopo quando diventa il più giovane di sempre ad aggiudicarsi il braccialetto d’oro al torneo “World Series of Poker”, con un considerevole incasso pari a quasi 170.000$.

Il palmarès di un vincente assoluto

Gli anni successivi servono al campione per collezionare vittorie di ogni genere, tra cui altri 5 braccialetti “World Series of Poker” (WSOP) e ben due tornei del “World Poker Tour” (WPT). Alcuni di questi trionfi si realizzano anche fuori dagli States, in competizioni europee e asiatiche. Nel frattempo, sul Global Poker Index, la sua popolarità va alle stelle.

Nel 2014, proprio l’ente di classificazione mondiale dei pokeristi lo nomina miglior giocatore assoluto di poker del decennio precedente. Ma Daniel continua la sua corsa verso l’immortalità e raggiunge un altro record nel 2019, quando diventa il terzo vincitore di tutti i tempi nei tavoli di poker live, dietro Bryn Kenney e Justin Bonomo.

Il personaggio

Oltre a un talento smisurato per le carte e a una leggendaria sicurezza in se stesso, Daniel Negreanu è noto per la capacità di ammortizzare i continui cambiamenti nell’industria del gambling. Il suo segreto? Uno studio senza fine del poker e delle nuove varianti di tavoli introdotte nei casinò online e nei siti di poker online.

Il boom del gambling in rete non lo ha infatti minimamente scalfito, a differenza di quanto accaduto ad altri suoi prestigiosi colleghi. Sebbene il poker di oggi non sia di certo quello che si giocava tra la fine degli anni ’90 e i primi anni del 2000, il gambler canadese non ha perso smalto, né tantomeno la capacità di divertirsi e divertire il pubblico.

Se Daniel Negreanu è così amato, lo deve anche alla sua innata propensione all’intrattenimento. Uomo di spettacolo, in qualunque tavolo egli si sieda viene sempre accolto a braccia aperte, e di certo questo non accade soltanto per il suo prestigiosissimo curriculum. Bisogna infatti riconoscergli quelle doti umane che, insieme a una competenza sconfinata sul tappeto verde, l’hanno trasformato in una vera icona pop del poker.

Presente e futuro di “Kid Poker”

“Cercate sempre di mantenere un equilibrio tra passione e vita personale, tanto il poker non scappa, i tavoli stanno sempre lì. Chi intraprende questa professione non deve dimenticare di trovare qualcosa di importante anche lontano dalle carte” diceva qualche anno fa il campione in un’intervista.

E che non si tratti di vuote parole lo ha dimostrato nel 2019, convolando a nozze con la giornalista Amanda Leather, conosciuta nel 2010. Un matrimonio sfarzosissimo che ha visto sfilare tantissimi VIP del settore nella spiaggia californiana dove è stato celebrato il rito: da Phil Hellmuth a Maria Ho, da Jeff Madsen a Antonio Esfandiari, oltre a tanti altri personaggi famosi estranei al mondo del gioco d’azzardo.

Oggi Daniel Negreanu vive in una faraonica villa a Las Vegas e la sua popolarità non accenna a diminuire, vista anche la costante presenza su piattaforme video come Youtube e su social come Instagram, Facebook e Twitter. Nuovi media che gli consentiranno ancora per molto di condividere con orde di gambler le sue conoscenze, la sua visione appassionata del poker e il suo approccio verace al gioco d’azzardo.

Giornalista freelance con alle spalle importanti collaborazioni con testate tra cui Il Fatto Quotidiano e La Stampa, dal 2014 mi sono avvicinato al mondo del gambling e iniziato a scrivere articoli a tutto tondo anche su questa tematica.