Charles Fey e l’invenzione della slot machine

Le invenzioni del secolo sono spesso il frutto di lunghe ed estenuanti ricerche, ma talvolta prendono vita dall’intuito e da un acuto spirito d’osservazione. Preparatevi a conoscere la storia di Charles Fey, meccanico di origini bavaresi trapiantato in America che cambiò per sempre l’industria del gioco d’azzardo.
Pietro Romeo, Author at imiglioricasinoonline.net Scritto da: Pietro Romeo

Pubblicato il: 5.04.2024

Una vecchia slot machine

Breve biografia di un vero pioniere

Charles Fey nacque nel 1862 a Vöhringen, ultimogenito di una famiglia numerosa composta da altri 15 fratelli. Dopo aver trascorso l’infanzia in Germania, iniziò a viaggiare in Europa, stabilendosi in Francia e poi in Inghilterra, dove trovò impiego nel settore meccanico. Gli anni vissuti nel Regno Unito gli consentirono di apprendere la lingua inglese e fecero da trampolino al suo successivo trasferimento negli Stati Uniti.

In America raggiunse uno zio residente nel New Jersey e venne subito assunto in una fabbrica di apparati e componenti elettrici. Il suo animo irrequieto lo portò però a girovagare ancora per qualche anno, ma nel 1885 decise di stabilirsi a San Francisco. Qua riuscì a strappare un contratto di lavoro alla “Western Electric”, una delle principali aziende americane di prodotti tecnologici.

Fu qua che conobbe Theodore Holtz che, insieme all’amico Gustav Friedrich Wilhem Schultze, diventerà pochi anni dopo suo socio. I tre decisero infatti di mettersi in proprio nei primi anni Novanta dell’Ottocento, fondando un’azienda addetta alla produzione di apparecchi di comunicazione, tra cui telefoni e telegrafi.

Parallelamente all’attività commerciale della loro compagnia, Fey e l’amico Schultze iniziarono però a sviluppare progetti tecnici personali. Negli anni prende corpo l’idea di un gioco nuovo, che di lì a poco avrebbe rivoluzionato per sempre l’industria del gioco d’azzardo: la slot machine. È il 1894 quando compare “Liberty Bell”, la prima macchina a rulli con sistema di pagamento automatico.

Le origini di un mito

A dirla tutta, la “Liberty Bell” non era effettivamente il primo prototipo di slot con meccaniche di pagamento automatizzate. Appena un anno prima della sua apparizione, Gustav Friedrich Wilhem Schultze aveva infatti già messo a punto e presentato un prodotto molto simile. La sua “Horseshoe” non erogava tuttavia vincite in denaro reale, ma si limitava ad offrire ai giocatori solo gettoni da riutilizzare per scommettere sulla macchinetta stessa.

A questa mancanza pose rimedio Charles Fey, che in poco tempo riuscì a perfezionare il sistema ideando una slot machine che offriva premi effettivi in centesimi di dollaro al posto dei gettoni. Il gioco acquisì da subito un’incredibile popolarità e ciò permise al geniale imprenditore di dedicarsi anima e corpo al suo gioiello, inaugurandone una produzione di massa.

Le principali caratteristiche della “Liberty Bell”

Dotata di meccanismi che consentivano l’erogazione istantanea di premi in denaro reale, la “Liberty Bell” offriva ai gambler di fine Ottocento una griglia a 3 bobine con un numero limitato di 5 simboli per rullo. Nella sua prima versione, le figure visibili erano diamanti, cuori, picche e ferri di cavallo, oltre alla campana della libertà da cui il gioco traeva il suo nome di battesimo.

I pagamenti erano mediamente generosi per l’epoca: per le combinazioni vincenti i compensi predefiniti variavano da un minimo di 5 a un massimo di 50 centesimi di dollaro. Il premio più alto messo in palio veniva assegnato a chi realizzava un filotto di 3 campane della libertà e ogni giro fortunato veniva segnalato da un suono.

Costruita per intero in ghisa, la “Liberty Bell” raggiungeva il peso di una tonnellata ed era sostenuta da 4 piedi in acciaio. Dal punto di vista strutturale, presentava la celebre leva per innescare le rotazioni dei rulli, che negli anni valsero alla categoria intera delle slot l’appellativo di “bandito da un braccio solo”. Nel corpo massiccio della macchina campeggiava anche una tabella dei pagamenti, in cui erano espresse le vincite realizzabili.

Dopo la Liberty Bell

Gli affari di Charles Fey andarono a gonfie vele fino ai primi anni del Novecento, quando il proibizionismo rese illegale il gioco d’azzardo in California. Ciò non gli permise di registrare il brevetto della sua invenzione e permise ad altri imprenditori di copiare la sua idea e di proporla in altri Stati americani in cui il gambling era considerato un’attività lecita.

Tra queste figure rientra sicuramente quella di Herbert Stephen Mills, che lanciò a Chicago la sua linea personale di “Liberty Bell” già a partire dal 1907. Dopo aver fondato la “Mills Novelty Company”, si dedicò alla produzione di slot machine più sofisticate come la “High Top” e la “Golden Falls” che presero piede un po’ ovunque e che vennero distribuite in modo capillare nei principali luoghi di intrattenimento del Paese.

Il 1910 vide poi la nascita di una variante che ebbe particolare successo: la “Operator Bell”. Era la prima slot machine con simboli di frutta, che divennero poi lo standard nei decenni successivi. Ne furono prodotte circa 30.000 unità, prima di essere sostituite da una versione più leggera, con una struttura in cabinato di legno.

La definitiva consacrazione delle slot arrivò a Las Vegas negli anni Quaranta, quando le macchinette diventarono la principale attrazione nei casinò della “Sin City”. In quel periodo iniziarono a essere apprezzate anche dal pubblico femminile, che nel frattempo aveva iniziato a frequentare con assiduità le case da gioco.

Dalle videoslot alle slot online

Gli ultimi decenni del secolo scorso e i primi di quello in corso hanno visto nascere altre due categorie di slot machine. Negli anni Settanta presero piede per la prima volta le videoslot, articoli totalmente automatizzati che permisero di abbandonare i rudimentali sistemi meccanici sostituiti da software di gioco via via sempre più sofisticati.

L’inarrestabile sviluppo tecnologico portò alla ribalta nuove case produttrici in grado di realizzare le macchinette digitali che conosciamo oggi, distribuite in casinò terrestri sotto forma di cabinati e nei portfolio virtuali dei migliori casinò in rete. L’introduzione delle slot online è stata importantissima per il mercato del gambling. Oggi, grazie a queste innovazioni, è possibile realizzare grandi vincite al gioco anche restando comodamente a casa.

Giornalista freelance con alle spalle importanti collaborazioni con testate tra cui Il Fatto Quotidiano e La Stampa, dal 2014 mi sono avvicinato al mondo del gambling e iniziato a scrivere articoli a tutto tondo anche su questa tematica.