La favola geniale di Stefan Mandel e il suo sistema per sbancare le lotterie

Scritto da: Pietro Romeo - Pubblicato il: 12.01.2024
I giochi d’azzardo e i concorsi a premi hanno da sempre attirato studiosi di scienze probabilistiche ed esperti di aritmetica, alla ricerca di un metodo che consentisse di vincere senza l’aiuto del destino. La storia ci dimostra che negli anni qualcuno c’è (quasi) riuscito. É il caso ad esempio di Stefan Mandel, economista rumeno che fece la sua fortuna negli anni '80 e '90.
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Le origini di un matematico vissuto sotto dittatura

Sono poche le notizie biografiche su Mandel riguardanti gli anni che precedono il suo lungo periodo di fama e notorietà. Intervistato più volte da televisioni e giornali internazionali, Mandel ha raccontato l’estrema povertà vissuta in giovinezza e le terribili condizioni economiche in cui viveva il suo popolo all’ombra del regime comunista di Ceauşescu.

Pare comunque che, poco più che ventenne, fosse impiegato di una società mineraria. Il lavoro d’ufficio gli permetteva di non sporcarsi le mani, ma lo stipendio da fame lo convinse a cercare un modo per migliorare la propria vita. Lo trovò grazie alla sua esperienza in ambito economico, abbinata a un’intelligenza e a una spregiudicatezza fuori dal comune.

Il metodo e l’esperimento riuscito con la lotteria rumena

Mandel basò il suo sistema sugli studi probabilistici di Fibonacci e realizzò un algoritmo combinatorio da utilizzare nelle lotterie nazionali. I risultati delle sue ricerche non arrivarono di certo dall’oggi al domani: furono necessari ben 4 anni per trovare una quadra aritmetica che permettesse di applicare il criterio logico ai giochi a premi.

Dopo aver studiato a fondo la lotteria nazionale, mise a punto un “sistemone” che gli avrebbe consentito di aggiudicarsi il secondo premio come vincita minima. L’obiettivo iniziale era dunque di azzeccare almeno 5 numeri su 6 giocando tantissime combinazioni ma, a conti fatti, inferiori a quelle preventivate in partenza per sbancare.

Il capitale iniziale da impiegare per questo esperimento era comunque fuori dalla sua portata. Coinvolse così nell’affare un ristretto gruppo di persone e conoscenti. Il risultato andò ben oltre le previsioni statistiche: la piccola cordata di investitori fidati, che avevano seguito a occhi chiusi le sue spregiudicate intuizioni, fu aiutata dalla Dea Bendata e si aggiudicò addirittura il jackpot, indovinando tutti e 6 i numeri estratti.

La vincita era una cifra esorbitante per gli standard rumeni dell’epoca; l’importo totale ottenuto superava i 19 mila dollari, cifra “equivalente a 18 anni del mio salario”, come dichiarato anni dopo dallo stesso Mandel. Ciò gli consentì di organizzare la sua fuga dal Paese e di cambiare definitivamente vita.

Il trasferimento in Australia e nuove vincite alle lotterie internazionali

Dopo aver girovagato per alcuni anni in Europa ed essersi sposato in Israele, Stefan Mandel decise di trasferirsi in Australia con la sua famiglia dove trovò lavoro nel settore delle assicurazioni. Nonostante il suo tenore di vita fosse ormai elevato, l’economista continuò negli anni a studiare le lotterie nei Paesi del Commonwealth, concentrandosi su quelle di minore caratura.

Aveva infatti scoperto che su alcuni giochi gli investimenti erano più convenienti, specie in relazione al jackpot in palio. Si trattava solitamente di lotterie i cui numeri da azzeccare andavano da 1 a 40, per un totale di 3.838.300 combinazioni possibili. Considerando il costo di un dollaro della singola giocata e un montepremi che spesso superava i 10 milioni, il margine di guadagno era evidente.

Al netto di calcoli evidentemente favorevoli, restavano alcune criticità e difficoltà da sistemare. In primis, bisognava sperare che non ci fossero altri fortunati vincitori con cui dividere le somme della raccolta a premi. In seconda istanza, era necessario studiare un modo per automatizzare la compilazione delle schedine e di giocarle senza dare nell’occhio.

Trovati gli investitori, queste problematiche furono risolte con l’aiuto di calcolatori elettronici che consentirono a Mandel di snellire il processo e di portare a termine la sua missione. I risultati non tardarono ad arrivare: in poco tempo il gruppo riuscì ad aggiudicarsi 12 jackpot e migliaia di premi consolazione, scommettendo su un vario numero di giochi in lotterie tra l’Australia e la Gran Bretagna.

La fuga dall’Australia e il colpo vincente in America

Gli anni in Oceania non furono tuttavia facili per l’ingegnoso aritmetico. Dopo aver acquisito una certa fama sul territorio, lo Stato modificò la legge impedendo a gruppi di persone di giocare più biglietti nelle lotterie a premi. Mandel aggirò ancora una volta l’ostacolo fondando delle vere società e effettuando le puntate sotto forma di ente commerciale.

Nonostante la sua scaltrezza, dopo un certo numero di vincite fu preso di mira dal governo australiano e costretto a spostarsi di nuovo. Nei primi anni ’90 sbarcò in America, e proprio gli Stati Uniti furono il teatro del suo ultimo eccezionale “colpo vincente”, attuato scommettendo sulla lotteria della Virginia. Quest’ultima era basata su un numero limitato di combinazioni e prevedeva spesso eccellenti jackpot.

Fu così che Mandel fondò un nuovo gruppo imprenditoriale giocando circa 7 milioni di combinazioni in una tornata in cui il montepremi aveva raggiunto i 27 milioni di dollari. Nonostante un problema ai calcolatori e un ammanco di circa un milione di scommesse dal conteggio, la cordata riuscì ad aggiudicarsi il jackpot e altri premi minori.

Il bottino finale fu di 30 milioni di dollari da spartire, in buona parte finiti però nelle tasche dell’ideatore del sistema. Mandel da quel momento decise però di appendere definitivamente “la schedina al chiodo”, anche perché considerato “persona non gradita” dalla Lottery Commission dello Stato della Virginia.

Un metodo utilizzabile ancora oggi?

Ormai novantenne, oggi lo spregiudicato economista vive la sua vecchiaia a Vanuatu, un’isola paradisiaca del Pacifico meridionale dove non scommette più. Il genio matematico ha smesso di giocare forse per via dell’età, ma più probabilmente per l’inattualità del suo ingegnoso sistema. Nella maggior parte dei casi, il metodo a “condensazione combinatoria” infatti non è più applicabile.

Il numero di combinazioni possibili nelle lotterie odierne – si pensi al nostro SuperEnalotto, o a giochi a premi come Eurojackpot e MillionDAY – sono ormai ben più alte di quanto non fossero in passato, soprattutto in relazione ai jackpot in palio. Le imprese realizzate da Mandel resteranno dunque irripetibili, e ai giocatori attuali non resta che sperare nelle grazie del caso.

Giornalista freelance con alle spalle importanti collaborazioni con testate tra cui Il Fatto Quotidiano e La Stampa, dal 2014 mi sono avvicinato al mondo del gambling e iniziato a scrivere articoli a tutto tondo anche su questa tematica.