India, addio gioco d'azzardo: Flutter decide di lasciare il Paese
Pochi giorni dopo la precedente presa di posizione, l'India ha deciso di imporre il divieto assoluto di gioco d'azzardo in tutto il Paese. Un dietrofront inatteso e clamoroso, che pone fine a un mercato che stava generando nella nazione un giro di affari miliardario con milioni di giocatori impegnati.
India, scatta divieto assoluto di gioco d’azzardo
La decisione è stata ufficializzata dal presidente indiano Droupadi Murmu. Nel giro di due giorni, il Parlamento ha varato una legge che prevede il divieto assoluto di gioco d’azzardo in tutto il Paese. Entrambe le Camere hanno dimostrato di avere parere unanime. Dunque il Capo dello Stato non ha dovuto fare altro che apporre la sua firma sul provvedimento.
E così, viene interrotto in maniera improvvisa un mercato che aveva dimostrato di attecchire alla grande. Relativamente al solo gioco d’azzardo online, infatti, la spesa lorda per il 2025 – attraverso una proiezione basata sui primi sette mesi – poteva ammontare a ben 8,5 miliardi di dollari. La crescita del volume di gioco era sotto gli occhi di tutti.
Ma c’è di più. Entro il 2033, infatti, la crescita annua del mercato del gioco d’azzardo in India si sarebbe attestata sul 7% per le scommesse sportive e il 15% per tutto il settore. Eppure, con un provvedimento che ha stupito per la celerità della sua discussione e successiva applicazione, tutto ciò rischia di diventare solo un ricordo lontano.
Gli effetti sul mercato: Flutter lascia il Paese
Una decisione di questo genere non poteva non dare vita a una serie di eventi, soprattutto da parte delle piattaforme di gioco che si stavano “ambientando” nel mercato in India. A partire da Flutter Entertainment: il gruppo leader del gambling mondiale ha deciso di levare le tende dopo aver fatto dei vani tentativi di far saltare il provvedimento.
L’addio all’India, oltre che forzato, rappresenta per Flutter anche un danno sul piano finanziario. L’azienda, infatti, aveva effettuato investimenti molto importanti nel Paese per intensificare la propria rete operativa sul piano del gioco d’azzardo. Neanche il pericolo legato all’apertura di canali off-shore illegali, portati alla luce proprio nel confronto con gli esponenti del Governo, ha portato a un passo indietro.
Un altro effetto collaterale del divieto di gioco d’azzardo in India arriva da Dream11. L’azienda, leader nel mercato dei fantasy sports ha deciso di cessare il rapporto di sponsorizzazione con la Nazionale indiana di cricket, una delle più forti al mondo. Per non parlare degli oltre 1.100 posti di lavoro generati dal settore del gambling, diventati improvvisamente a rischio.